Storia dei Kleiner,baroni della Giornata Mondiale Cavalieri

Si sono conosciuti 15 anni fa a un gal di beneficienza, si sono sposati e hanno deciso di fare della carit una delle loro ragioni di vita. Sono il Barone Hans Adrian Kleiner de Grasse di origine svizzera e francese e la Baronessa Ruama Pia Kleiner de Palma di Montecrestese, di origine italiana, che risiedono in Svizzera nel Castello di Laupen, Berna, ma anche in una villa della campagna friburghese e in un Castello in Francia. Hanno scelto l’Italia, in particolare il comune di Fornovo (Parma) per inaugurare, il 20 settembre prossimo, un evento unico al mondo: la prima Giornata Mondiale dei Cavalieri per la promozione dei valori cavallereschi e universali, con un risvolto benefico.
Come tutti i nobili hanno uno stemma di famiglia che negli anni si modificato. Oggi l’elemento del loro stemma la torre, che dal 1750 ha un linguaggio-significato araldico di difesa e sicurezza; altro elemento sono le ali, simbolo di protezione, di rapidit e di elevazione. Il fondo dello stemma, di color marrone, indica: “Paziente nella battaglia ma finalmente vittorioso”. Per battaglia, non si intende, per forza, solo quella fatta con le armi ma l’intento di portare avanti delle nobili cause.
“Riedificare e rilanciare i valori umani e cavallereschi nella nostra societ diventato necessario e fondamentale – spiega il barone – I valori sono per tutti, non solo per la nobilt. La vera nobilt prende origine dal cuore e si manifesta nelle azioni quotidiane. Se noi applicassimo davvero i valori di base, ci sarebbero ancora la povert o la guerra? Il popolo non vuole la guerra che in genere voluta da organizzazioni pi grandi. Quello che accade intorno a noi, ci ha portato a voler fare qualcosa. Ci auguriamo di far scoccare una nuova scintilla di positivit. Abbiamo scelto l’Italia perch sempre stato un Paese all’avanguardia, di cultura, di grandi opere, artisti e scienziati. Il mondo intero ha fatto e fa appello all’Italia per il suo inestimabile patrimonio culturale. Come viviamo adesso non si pu continuare: il domani nelle nostre mani e nella consapevolezza di poter, tutti, fare qualcosa”.

Fonte: http://www.ansa.it

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